Il razzismo nello sport, come le discriminazioni razziali, sono purtroppo ancora all’ordine del giorno. Su questo si è espresso il CNSFP sul Titano.
Alla luce di espisodi di razzismo che, in questi gioeni, sono tornati alla ribalta sui campi di gioco, il CNSFP ha fatto sentire, come sempre, la propria voce mostrando la sua sensibilità.
Per il comitato chiunque si rifaccia ai valori fondanti dello Sport e della vita, per trasmettere i sani principi universali del Fair Play, non può voltarsi dall’altra parte.
Il CNSFP a San Marino mostra tutta la sua sensibilità
Negli ultimi giorni, del resto, sta facendo molto discutere il caso di Maignan il portiere del Milan, un ragazzo di colore, bersagliato allo stadio Friuli durante la prtita Udinese Milan proprio per il colore della pelle.
Il calcio, uno degli sport più seguiti e amati a livello mondiale, dovrebbe essere un veicolo di divertimento, passione e integrazione. Purtroppo, però, negli ultimi anni il razzismo si è insinuato nelle partite e negli stadi, minando i valori di rispetto, uguaglianza e fair play su cui si basa questo sport.
È un problema grave che affligge il calcio e lo sport in generale, richiedendo un’immediata e decisa azione da parte di tutti gli attori coinvolti. I casi di razzismo nello sport sono purtroppo frequenti e spesso evidenti. Giocatori di colore o di origini diverse sono spesso vittime di insulti, cori offensivi e gesti discriminatori da parte dei tifosi.
Questi atti non solo danneggiano l’onore e la dignità delle persone coinvolte, ma alimentano anche la diffusione di un sentimento di odio e divisione nella società. Il calcio, in particolare, è uno sport che rappresenta un vero e proprio specchio della società. Gli atteggiamenti discriminatori presenti negli stadi riflettono i problemi più ampi che la società deve affrontare, come la xenofobia, l’intolleranza e l’ignoranza.
È per questo motivo che il calcio ha una grande responsabilità nel combattere il razzismo e promuovere un vero spirito di inclusione e diversità. FIFA, UEFA e le singole federazioni calcistiche hanno preso delle misure per contrastare il razzismo e il comportamento discriminatorio.
In campo anche la Commissione Europea contro il razzismo e l’intolleranza
Queste organizzazioni hanno adottato politiche di tolleranza zero, imponendo pesanti sanzioni a quei club e tifosi che si rendono colpevoli di episodi razzisti. Nonostante ciò, la lotta contro il razzismo nello sport si rivela ancora una sfida molto difficile. Cambiare le mentalità e combattere il razzismo richiede un impegno collettivo di tutti gli attori coinvolti nello sport: calciatori, allenatori, dirigenti, tifosi e istituzioni.
È necessario promuovere l’educazione e la cultura della diversità, offrendo programmi formativi che sensibilizzino i giovani atleti e i tifosi su questi temi. Inoltre, le istituzioni devono svolgere un ruolo fondamentale nel contrastare il razzismo nello sport. Devono garantire l’applicazione rigorosa delle leggi antidiscriminazione, mettendo in atto controlli severi e multe esemplari nei confronti di coloro che si rendono colpevoli di episodi razzisti.
In questa direzione il “richiamo” del Comitato Nazionale San Marino Fair Play, rifacendosi anche all’ultimo Congresso Europeo di European Fair Play Movement (EFPM) nel mese di novembre 2023 a Baku Azerbaijan.
Lo sport può essere uno strumento potente per promuovere la coesione sociale e trasmettere importanti valori, quali il Fair Play, il reciproco rispetto e la tolleranza, ma può ugualmente essere un ambiente in cui si sviluppano il razzismo e la discriminazione razziale.
Il CNSFP si fa promotore del provvedimento della Commissione Europea contro il Razzismo e l’Intolleranza (ECRI), facendosi veicolo delle raccomandazioni di politica generale N.12 con i seguenti Punti principali: Formare coalizioni contro il razzismo nello sport; sensibilizzare al razzismo e alla discriminazione razziale nello sport; adottare e applicare una legislazione antidiscriminazione, destinata a garantire l’accesso allo sport per tutti e a penalizzare gli atti razzisti.