Una situazione non piacevole quella che sta vivendo un comparto di lavoratori nella Repubblica di San Marino. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Una crisi senza precedenti sta attraversando il comparto dell’alluminio e c’è preoccupazione per circa 250 dipendenti del comparto.

Il futuro è incerto. Cerchiamo di capire cosa sta succedendo.
San Marino e i lavoratori dell’alluminio
Non è delle migliori la situazione dei dipendenti del comparto alluminio di San Marino, che è una delle aziende più importanti del comparto economico della Repubblica. Una crisi in uno dei settori più all’avanguardia dell’economia dello Stato e il dossier che lo riguarda è già sul tavolo del Governo con le richieste dei sindacati.
Sono 250 i dipendenti che vedono a rischio il loro posto di lavoro. Non si sa ancora quale sarà il loro futuro anche se gli incontri si stanno facendo sempre più insistenti fra le singole parti sociali e il Governo stesso. Ma, nello specifico, cosa sta succedendo?
A parlare è il Segretario di Stato per il Lavoro, Lonfernini: “Questo lo potrà dire solo chi è responsabile. Quello che posso dire, in base alle indiscrezioni che stanno circolando, è che siamo di fronte a una crisi d’impresa molto forte. Dobbiamo intervenire per salvaguardare il futuro dell’azienda come importante impresa del nostro territorio ma, soprattutto, il piano occupazionale” – ha dichiarato.

Lonfernini: “Una situazione che preoccupa”
La situazione è venuta a galla nel periodo di Natale e, a spiegarlo è ancora una volta il Segretario per il Lavoro. Questo sta suscitando molta preoccupazione fra i lavoratori del settore: “Abbiamo istituito dei tavoli, anche con la società, per capire come intervenire”. Si cerca un’unione fra le parti sociali ed il Governo stesso, quanto anche fra i sindacati e le banche.
Lonfernini spiega che l’obiettivo del Governo è quello di contenere gli effetti negativi che questa crisi può portare sui singoli lavoratori: “Conseguenze che potrebbero impattare in modo importante. Stiamo pensando a interventi straordinari e stiamo avviando il sistema di tutele sociali. Sindacati, Esecutivo, banche e dipendenti hanno svolto un ruolo di grandissima responsabilità, quando, invece, essa doveva provenire da qualche altra parte, in primis da chi ha governato l’impresa” – ha concluso il segretario di Stato per il Lavoro.