Uccisero un bambino ad Eboli | Ecco la sentenza shock per i due cani

Hanno attaccato e sbranato un bambino di poco meno di un anno, ma non saranno abbattuti. Questa è la decisione arrivata a riguardo di due cani pitbull.

La vicenda destò molto scalpore e, al tempo stesso, tanta tristezza. A Eboli, il piccolo di 13 mesi venne ucciso dai due cani sfuggiti alla custodia.

Uccisero un bambino ad Eboli | I due cani non saranno abbattuti: ecco la sentenza choc
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Una vicenda che ha, ancora, alcuni lati oscuri. Ma cerchiamo di capire a che punto sono le indagini.

Uccisero un bimbo: il destino dei due cani

Una storia che ha colpito il cuore di tutta l’Italia, una tragedia che poteva essere evitata se i due cani fossero stati custoditi da chi se ne doveva prendere cura. Se, da un lato, può esser contemplato il fatto che si tratta di due animali, i cui istinti è difficile interpretare e conoscere, dall’altro lato c’è però la negligenza e la mancanza, da parte dell’uomo, della custodia di due cani come questi.

Sono due pitbull che, poco meno di 20 giorni fa, hanno attaccato, strappato dalle braccia della sua mamma ed ucciso, ad Eboli, un bambino di soli 13 mesi, non dandogli nemmeno il tempo di urlare per chiedere aiuto. I due cani, vennero immediatamente catturati ma, i soccorsi, non riuscirono a fare nulla per poter salvare il piccolo. Le ferite sul suo corpicino erano troppo profonde.

Una morte atroce per un bimbo e la richiesta di giustizia ma, anche, quella di capire cosa sia esattamente successo e perché i cani stessi non erano sotto custodia. In molti, come anche in alcuni casi analoghi precedenti purtroppo accaduti, si sarebbero aspettati l’abbattimento dei due cani.

Uccisero un bambino ad Eboli | I due cani non saranno abbattuti: ecco la sentenza choc
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Non saranno abbattuti

Ed invece no: Totò e Pablo (questi i nomi dei due cani) non saranno abbattuti ma andranno rieducati. Dopo esser stati posti sotto sequestro e un periodo di osservazione, la procura di Salerno ne ha disposto il dissequestro e l’affidamento ad una struttura che potrà, appunto, rieducarli. Un programma di recupero comportamentale, a spese dei loro proprietari, fino al poi tornare in loro stesso possesso.

Nonostante tutto, però, rieducazione o meno, la vicenda dei due cani che hanno ucciso il piccolo non è ancora del tutto conclusa. Le forze dell’ordine continuano nelle loro indagini e, al momento, ci sono 5 persone indagate: la madre, gli zii del piccolo ucciso e i proprietari dei due cani.

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